Le piattaforme di integrazione ibrida sono considerate strumenti strategici per il digital business, in grado di supportare l’integrazione tra servizi cloud, app mobile, sistemi IoT e sistemi basati sull'intelligenza artificiale.
“Entro il 2020, i processi di integrazione rappresenteranno il 50% del tempo e dei costi necessari per l’implementazione di una piattaforma digitale; inoltre, le sfide poste dalla digital business transformation richiedono un cambiamento radicale nelle piattaforme di integration technology e nel modo in cui le organizzazioni gestiscono l’integrazione stessa”
afferma Massimo Pezzini Vice Presidente e Gartner Fellow presso Gartner.
I tradizionali toolkit d’integrazione non sono in grado di competere con le attuali tecnologie innovative con alti livelli di complessità.
Cos'è una Piattaforma di Integrazione Ibrida?
L’evoluzione dei diversi approcci all’integrazione porta alla diffusione delle cosiddette Hybrid Integration Platform (HIP), piattaforme caratterizzate dalla combinazione di tre elementi: data integration platform e applicazioni on-premises, iPaas e iSaas, piattaforme di API management.
Una HIP consente alle applicazioni on-premises di integrarsi perfettamente con le applicazioni cloud-based. CloudHub e Mule ESB, entrambi parte della piattaforma MuleSoft Anypoint Platform, semplificano questa tipologia di integrazione ibrida.
La soluzione fornisce anche un gateway dati sicuro che garantisce una comunicazione protetta tra CloudHub e Mule ESB, consentendo quindi lo sviluppo di un’integrazione dove si ha pieno controllo dei dati trasmessi da un’applicazione all’altra.
Secondo Gartner, entro il 2022, almeno il 65% delle grandi aziende avrà implementato una HIP in ottica di ottimizzazione del proprio percorso verso la digital transformation.
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